Giuseppe Gravante

Le poesie

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Preghiera per una madre
Madre Santissima,
ti prego con il mio piccolo cuore,
fa che un giorno possa riconoscere mia madre e dirle:
mamma sei bella e abbracciarmi a lei e stringerla forte,
dormire tra le sue braccia come fanno tanti bambini.
Ma io non l’ho vista mai la mia mamma.
O Santissima madre fate che io la possa vedere almeno una volta
e chiederle perché mi ha abbandonato.
E non mi ha portato con sé.
Se lei tornasse io la perdonerei purchè possa toccarla
e dire la mia mamma è bella ed ha un cuore grande
perché anche se mi ha abbandonata è venuta a prendermi
e non mi lascerà mai più.
Madre di Dio pregate per me  e fate che possa gridare:
“Mamma” con un grido che arrivi fino a voi.



Il paradiso
Un giardino immenso
con alberi e cespugli
che adempio
quel luogo misterioso.
Un silenzio piacevole
che viene rotto
di tanto in tanto
da un pettirosso
che dalla sommità di un albero
cinguetta.
Giù
In fondo al viale
Un grandissimo cancello
dove vi è sempre un custode
di quell’immenso giardino.
Quel giardino!
È il ritrovo
di tutte quelle persone
che sulla terra
si sono comportati da uomini
e non da sciacalli. 



 

 

La luna
Una sera d’estate
Passeggiando in una strada d’un parco
Illuminato soltanto dalla luce della luna,
su una panchina
incontrammo un vecchio che
fissando la luna
con lei conservava.
Ci sedemmo poco distante per ascoltare
la sua conversazione diretta alla luna.
Incominciò a parlare dicendo:
-luna amica
-in tutte le mie sere tu sei tutto per me.
Cara luna
Tutti mi hanno abbandonato
da quando il Signore ha preso con se
la mia compagna.
Mi hanno chiuso fuori da casa
nessuno mi vuole
nessuno mi cerca.
Quando ho allevato i miei figli ero felice
mi aspettavo qualcosa di più da loro
invece eccomi qui
seduto su una panchina
conversando con te
carissima Luna.
Ogni sera parlo con te dei miei problemi
e tu mi illumini sempre di più
con la tua luce
amica mia di tutte le notti
ma ora son stanco, voglio dormire
perché so che tu mi proteggerai.
Si appoggiò con la testa sulla panchina
addormentandosi in un sonno profondo,
aveva la luna che lo copriva col suo fascio di
luce.
Ce ne andammo conversando
ci voltammo da lontano
si vedeva solo quella panchina
illuminata dalla luna
in quella sera d’estate.



Soldato valoroso
Felice, solo te ne stavi
nessun ti conosceva
ma un giorno ti chiamarono
lontano ti mandarono
nessun ti parlava
perché una spina recluta
tre mesi son passati
nessun ti giudicava
ma un dì
sacrificasti la tua vita per la patria
corri allegro fra i campi
con Bandiera Tricolore
la tua Vita sì, che ha valore!
Ma l’hai data con sudore.
Ora tutti ricordiamo
Quel soldato valoroso
la Bandiera Tricolore sulla bara
allor pose.

 





Il fiore
Ciò che si sente d’estate
nell’aria
sono tanti profumi
emessi da tanti fiori
che si trovano nei campi pieni
di erbetta fresca e profumata.
Purtroppo
questo splendore
dura solo in estate e primavera.
O dunque
quando andate per i campi
No! No!
Non fatelo!
non calpestate   i pochi fiori
sopravvissuti al freddo
e ricordatevi
il fiore è il simbolo dell’amore.



La morte
No, non mi domandate
cosa significa questa frase
so solo che pronunciandola
si sentono i brividi di paura.
La morte
è il passaggio della vita
ad un luogo
di cui non si consoce
ne confine ne inizio
una cosa così misteriosa
di cui tutti hanno paura.
Ogni persona ha di fianco a se
la morte
che lo perseguita
lo fa sentir male
quando sta bene
e quando sta male
prima o poi tutti conosceranno questo
simbolo
dopo aver affrontato la dura vita
sulla terra,
tutti attendiamo la morte
che giunge.

 

Pagina aggiornata il 10/08/2023